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"Ci" parte 14 in letteratura parte 1

Nella letteratura italiana, la particella "ci" svolge un ruolo essenziale, arricchendo il linguaggio e aggiungendo sfumature di significato alle opere letterarie. Questa piccola particella, apparentemente semplice, può assumere molteplici funzioni e contribuire alla creazione di atmosfere, all'espressione delle emozioni e alla costruzione dei personaggi. In questa parte del nostro studio, esploreremo alcune delle diverse modalità in cui la particella "ci" viene utilizzata nella letteratura italiana, evidenziando il suo impatto sulla narrazione e la sua capacità di trasmettere sottili sfumature semantiche.

"ci" in letteratura

Noi dunque ci siamo incamminati a questa nuova caccia.
Ma la speranza ci deluse. La notte ci colse senza che avessimo scoperto verun indizio di ritorno.
Vedevano presagiti tutti i mali che la sorte ci preparava.
Ci sdraiammo a' piedi d'un albero.
Appena desti, ci siamo inoltrati nel bosco.

"Degli effetti della fame e della disperazione sull'uomo" Ugo Foscolo

Tutto quello che ci può essere di artificiale nella civiltà.
Ci sarebbe voluto l'argano.
Qui ci vorrebbe ‘Ntoni.
Senza soldi non ci si poteva stare.
Lui non ci ha colpa, è fatto così; è fatto come i merluzzi, che abboccherebbero un chiodo arrugginito.
Se fosse stato in lui ci avrebbe messo sempre delle cose allegre, da far ridere il cuore agli altri.
In mezzo ai fichidindia ci sono le viti, e se San Francesco ci manderà una buona pioggia, lo vedrete poi che mosto darà.
Quando non parlava delle cose sue non diceva nulla, e alla conversazione ci stava come un manico di scopa.
Lo dite a me che ci ho a limite la vigna.
A quest'ora ci avrebbe la zappa in mano, invece della penna.
Ella ci aveva la bocca amara davvero per quella sua Barbara che non aveva potuto maritare, tanto era superba e sgarbata.
Ai guai ci si fa il callo, e poi ci aiutano a lavorare.
Le mie figliuole faranno come ho fatto io, e finché ci saranno le pietre al lavatoio avranno di che vivere.
Che non ci pensate a maritar la vostra Mena?
Ho fatto tardi con comare Anna al lavatoio, e poi non ci avevo legna per il focolare.
Che ci vai tu alla città, per la festa dei Morti?/ No, non ci vado perché non posso lasciar la casa sola./ Noi ci andremo, se il negozio dei lupini va bene; l'ha detto il nonno./ Poi ci pensò su, e soggiunse: «Compar Alfio ci suole andare anche lui, a vendere le sue noci.»
Cambiò discorso, perché le orecchie ci sentono anche al buio.
Don Franco, ch'era piccino, ci si arrabbiava e accompagnava il prete con parolacce che si sentivano da un capo all'altro della piazza.
A scuola non ci siete stato voi; eppure i vostri affari ve li sapete fare.
Ed anche padron ‘Ntoni, ci sarebbe cascato anche lui!... Bisogna aspettarsi tutto, al giorno d'oggi!
Pareva non ci fosse più nessuno.
Eh! ci vogliono tante cose per avere il cuore contento!
«Che ci andate poi per i Morti?» domandò Mena.
Compare Alfio ci va per cercarsi la moglie alla città.

"I Malavoglia" cap I-II Giovanni Verga

Prima di tutto, facciamo un poco di scandaglio di quel, che c'è, e di quello, che ci vorrebbe.
Ma un vestito novo ci vuole, è necessario, e non si può far senza.
Se non ci verrete voi, ci anderò io.
Or, che ci penso. Non vorrei, che mi criticassero.
E i sei zecchini, venite a prenderli nella mia camera, che ci saranno.
Ci verrò io, ci verrà vostra zia, e per quarto un galantuomo, un mio amico, che conoscete anche voi.
Il mare mi fa sempre male, e l'anno passato ho corso pericolo d'annegarmi, e quest'anno non ci vorrei andare.
Sì, cosa avete paura? Ci siamo noi.
Ma ci verrete anche voi./Non, signora, non ci verrò.
A buon conto quest'abito è pagato, e non ci ha più da pensare.
E ci vuol tanto a rimettere le cose in ordine per partire?
Ella ci anderà, ed io non ci potrò andare.
Quando ci penso, per altro, mi vengono i sudori freddi.
Lo so; ci resta per la necessità.
No, non ci voglio stare.
Non ci sarebbe pericolo.
E perché ci ho da pensar io?
Solo non ci posso stare.
C'è la zia, ci siete voi.
Sì, sì, è vero; ci sarà della polvere.
No, non ci vado io, e non ci anderete nemmeno voi.
Va' là tu pure, maladetto abito. Poco ci mancherebbe, che non lo tagliassi in minuzzoli.
«Oh quanto piacere! Quanta consolazione ne sento! Cara la mia cognata» si baciano. (Non ci mancava altro, che venisse in casa costei).
"Le smanie per la villeggiatura" Carlo Goldoni

Esercizio
In base alle diverse funzioni di "ci" studiate, siete in grado di riconoscerle nelle frasi appena lette?

Esempi:
Noi dunque ci siamo incamminati a questa nuova caccia.> complemento diretto
Tutto quello che ci può essere di artificiale nella civiltà.> particella avverbiale (esserci)
Ma un vestito novo ci vuole, è necessario, e non si può far senza.> verbi pronominali (volerci)

Esercizio ci ne parte 14
trascrizione
  1. Che belle rose, ... raccoglierò qualcuna.
  2. Ha vinto un concorso di bellezza da giovane, ancora oggi se ... vanta.
  3. ... compri le chewing gum?
  4. Ho visto un vestitino giù in centro, me ... sono innamorata subito.
  5. Ti ricordi dei ragazzi della 3C? Certo che me ... ricordo.
  6. Mi dispiace ma non ... vedo la necessità.
  7. Vorrei del pane!/ Quanto ... vuole?
  8. Ho comprato molte scarpe, ... vuoi un paio?
  9. Vuole ancora vino signore? Sì, ... prendo ancora un po'.
  10. In questo giardino ... sono rose bellissime.

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