Molto spesso la letteratura viene trascurata nei corsi di lingua o relegata ai livelli più alti. Solitamente ci si concentra e si predilige la parte della comunicazione quotidiana.
Inoltre la lettura di un'opera letteraria può avvenire a diversi livelli, scegliamo quindi il livello più adatto allo studente e guidiamolo nei passi successivi ossia l'emotivo processo di scoperta, interazione, esplorazione.
Un altro modo per avvicinare gli studenti alla letteratura e l'arte è la drammatizzazione dei testi, non soltanto di quelli delle canzoni, pratica per fortuna abbastanza comune ma anche di quelli teatrali. Questo metodo coinvolge gli interpreti nella loro totalità, dalla costruzione delle scene, alla cooperazione, alla creatività, all'espressione, alla gestualità e soprattutto alla pronuncia. Un esercizio utilissimo per dare ai partecipanti sicurezza nella propria capacità comunicativa, oltre che ad essere un esercizio di memoria e sfruttare un concetto fondamentale nell'apprendimento: quello della ripetizione. Ricordare questi vantaggi agli alunni per motivarli alla partecipazione e per sottolineare la necessità di disciplina e concentrazione nonostante appaia un'attività strettamente ludica.
Materiale teatrale con un linguaggio più semplice in Italia ne abbiamo, sopratutto del periodo del dopoguerra. Come ci spiega uno dei nostri grandi attori italiani, il napoletano Antonio De Curtis in arte Totò, nacque l'esigenza di un teatro più comprensibile, al quale possiamo attingere a piene mani per le nostre lezioni:
"La comicità era diventata troppo intellettualizzata" spiega Totò e ricorda, per questo cambio di rotta, l'ispirazione di un grande maestro, Charlie Chaplin. Sottolinea inoltre (fondamentale per capire l'importanza di questo nostro lavoro di drammatizzazione di un testo teatrale): "Traducendo alla lettera, si perde il significato originale del nostro idioma e ne acquista un altro che spesso non dice niente".
La nostra opinione è che essendo parte fondamentale della cultura, dell'arte, della società di un paese deve essere integrata a un percorso di apprendimento linguistico.
Ovviamente si devono fornire agli studenti gli strumenti per comprenderla perché è innegabile che la lingua letteraria è più difficile. Come raggiungere questo obbiettivo? Intanto concentrandoci sugli esercizi di comprensione e iniziando con brani brevi, racconti o poesie e autori più "facili" , quali possono essere gli autori più recenti. Questi infatti sono più vicini al mondo del lettore odierno, vedi per esempio Alessandro Baricco o Dacia Maraini e aiutano alla comprensione dell'Italia contemporanea che è quella che più interessa ad uno studente straniero.Inoltre la lettura di un'opera letteraria può avvenire a diversi livelli, scegliamo quindi il livello più adatto allo studente e guidiamolo nei passi successivi ossia l'emotivo processo di scoperta, interazione, esplorazione.
Un altro modo per avvicinare gli studenti alla letteratura e l'arte è la drammatizzazione dei testi, non soltanto di quelli delle canzoni, pratica per fortuna abbastanza comune ma anche di quelli teatrali. Questo metodo coinvolge gli interpreti nella loro totalità, dalla costruzione delle scene, alla cooperazione, alla creatività, all'espressione, alla gestualità e soprattutto alla pronuncia. Un esercizio utilissimo per dare ai partecipanti sicurezza nella propria capacità comunicativa, oltre che ad essere un esercizio di memoria e sfruttare un concetto fondamentale nell'apprendimento: quello della ripetizione. Ricordare questi vantaggi agli alunni per motivarli alla partecipazione e per sottolineare la necessità di disciplina e concentrazione nonostante appaia un'attività strettamente ludica.
Materiale teatrale con un linguaggio più semplice in Italia ne abbiamo, sopratutto del periodo del dopoguerra. Come ci spiega uno dei nostri grandi attori italiani, il napoletano Antonio De Curtis in arte Totò, nacque l'esigenza di un teatro più comprensibile, al quale possiamo attingere a piene mani per le nostre lezioni:
"La comicità era diventata troppo intellettualizzata" spiega Totò e ricorda, per questo cambio di rotta, l'ispirazione di un grande maestro, Charlie Chaplin. Sottolinea inoltre (fondamentale per capire l'importanza di questo nostro lavoro di drammatizzazione di un testo teatrale): "Traducendo alla lettera, si perde il significato originale del nostro idioma e ne acquista un altro che spesso non dice niente".