Eugenio Montale, nato a Genova nel 1896. Tra i massimi rappresentanti della poesia italiana del Novecento, già dalla prima raccolta Ossi di seppia fissò i termini di una poetica del negativo e del "male di vivere".
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Quasi settantenne concede questa splendida e storica intervista al giornalista Pio De Berti Gambini, nello studio di casa sua a Milano. Pacato e ironico si racconta.
Figlio di commercianti, cresce in una famiglia di amanti della letteratura. Lentamente si appassiona anche lui alla poesia, alla pittura e alle lingue straniere fino alla piena esplosione nei suoi vent'anni e la conseguente, viva partecipazione nei circoli letterari dell'epoca. Grandi nomi l'hanno ispirato e accompagnato da Camillo Sbarbaro, il grande amico che visse in miseria, a Adriano Grande. Ricordiamo anche che furono a lui contemporanei nomi illustri come Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio che "sovrastava tutti" ricorda appunto Montale.
Cosa sapete voi di questo grande autore italiano?
Guardate l'intervista e rispondete alle domande:
- Montale descrive l'upupa come un uccello amato dai poeti. V/F
- Montale è una persona schiva. V/F
- A Firenze il poeta visse anni spensierati. V/F
- Con gli amici fiorentini attraversò bufere emozionali in diverse occasioni. V/F
- Montale si trovava nella rosa dei candidati per la direzione del Gabinetto scientifico letterario G.P. Vieusseux e venne scelto perché non era fascista V/F
- Montale lavorò tantissimo come traduttore. V/F
- Il poeta amava i dipinti ed era amico anche di alcuni pittori famosi. V/F
- L'Elegia di Pico Farnese è dedicata a papa Anacleto. V/F
EN - Eugenio Montale, born in Genoa in 1896, is widely regarded as one of the foremost figures in 20th-century Italian poetry. His seminal collection, "Ossi di seppia" (Cuttlefish Bones), introduced a poetic exploration of existential despair and the challenges of modern life. Approaching his seventies, Montale granted a remarkable interview to journalist Pio De Berti Gambini at his home studio in Milan, revealing himself to be both composed and wryly humorous.
Raised in a family with a passion for literature, Montale gradually developed his own interests in poetry, painting, and foreign languages, ultimately immersing himself in the vibrant literary circles of his time. Influenced by figures such as Camillo Sbarbaro and Adriano Grande, he also lived alongside luminaries like Giovanni Pascoli and Gabriele D'Annunzio, whose towering presence he acknowledged.
What insights do you have into the life and work of this esteemed Italian author?
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